Comici binari: l'AI fa ridere?
Uno spiccato senso dell'umorismo è sicuramente indice di intelligenza. Una tecnologia veramente intelligente –come la tanto discussa "AGI" (Artificial General Intelligence) – quindi, dovrebbe essere dotata di comicità, almeno in piccole dosi. Allo stato dell'arte, quanto fa ridere l'AI? Riesce a cogliere le sfumature del nostro umorismo? Oppure i chatbot hanno un umorismo tutto loro? Per rispondere a queste domande inauguriamo oggi una nuova rubrica, Comici binari, il cui obiettivo è testare il livello di comicità dell'AI e il suo rapporto col senso dell'umorismo.
In questo primo episodio abbiamo chiesto ad i principali chatbot (Chat GPT, Claude, Gemini e Perplexity) di raccontarci una o più barzellette sull'intelligenza artificiale (un po' di auto-ironia non fa mai male).
Ecco il risultato:
Chat GPT-4o
Gemini 1.0 Pro
Claude 3.5 Sonnet
Meta AI (Llama 3)
Non essendo disponibile in Italia, Meta.AI funziona meglio con l'inglese.
Perplexity
Se la comicità è veramente una condizione dell'intelligenza (ammesso e non concesso che ne esista un unico tipo), allora si direbbe che l'intelligenza artificiale, almeno al livello attuale, non ha l'ingegno che ci si potrebbe aspettare da una tecnologia così avanzata: la risposta di Gemini non è esattamente una barzelletta, quella di Meta è un gioco di parole pronto all'uso (glitch-itch) probabilmente presente all'interno del vasto dataset di Llama e quella di Perplexity, nonostante sia di senso compiuto, non brilla certo per simpatia e ilarità. Le barzellette di Chat GPT e di Claude lasciano invece intravedere un velo di ironia leggermente più sottile e apprezzabile. Ma la strada è ancora lunga: il senso dell'umorismo è la caratteristica forse più peculiare degli umani e tra le più difficili da replicare per l'AI, al netto di barzellette e giochi di parole pre-impostati.
Restate sintonizzati: nel prossimo episodio testeremo la capacità di questi chatbot di capire le battute!