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Dalla terra alle nuvole in cielo: il viaggio di CoreWeave

Se oggi possiamo utilizzare ChatGPT, Copilot di Microsoft, Stable Diffusion o altri strumenti di AI, è probabilmente anche grazie al lavoro di CoreWeave e al suo servizio cloud.
Qualche settimana fa abbiamo raccontato la storia di Nvidia e del suo CEO Jensen Huang. Per approfondire la conoscenza del panorama tecnologico attuale, l'articolo biografico di oggi si concentra su CoreWeave, che gioca un ruolo chiave nella distribuzione delle preziosissime GPU di Nvidia in tutto il settore dell'AI.

Dalla miniera al cielo

Tutto inizia nel 2016, quando il futuro fondatore Brian Venturo compra le prime GPU, quasi per scherzo, insieme ad un paio di amici investitori. È un periodo in cui, per il divertimento di giocare con l'imprevedibilità e la volatilità delle criptovalute, Venturo inizia ad usare bitcoin al posto dei contanti per le loro scommesse sportive. Ma in breve tempo il prezzo della valuta schizza alle stelle e, trascinati dall'entusiasmo generale, Venturo e i suoi ordinano quante più GPU possibili su Amazon con consegna in giornata per alimentare l'attività di mining.

Nota: Le GPU (Graphics Processing Unit) sono fondamentali per il mining di criptovalute come bitcoin perché sono molto efficienti, e dunque migliori rispetto alle semplici CPU, nell'esecuzione di calcoli paralleli e processi matematici complessi, caratteristiche chiave richieste per il mining.

A questo punto, le cose cominciano a farsi più serie e l'hobby diventa un'azienda: Atlantic Crypto. La startup riempie di GPU prima un garage e poi interi magazzini, fino a noleggiarli persino in cloud. I ritmi frenetici portano i tecnici dell'attività ad affinare al massimo la propria velocità di implementazione delle unità grafiche.

Ma nel 2019 i prezzi delle cripto crollano e il team di Venturo è costretto a reinventarsi: Atlantic Crypto raccoglie fondi, acquista a prezzi stracciati numerose GPU dai minatori ormai in difficoltà, si ribattezza CoreWeaver, sviluppa infrastrutture cloud di chip grafici e infine le offre a VFX studios e startup di AI. L'azienda punta anche in questo campo sulla velocità che l'ha sempre contraddistinta: "Risolvevamo le cose in 15 minuti", racconta un manager di quell'epoca su Wired. "La dedizione ai clienti era fenomenale".

Il 2022 è l'anno del debutto di OpenAI e della corsa all'AI generativa. Improvvisamente, tutto cambia: la domanda di GPU diventa insaziabile e CoreWeaver si ritrova a svolgere un ruolo vitale di alimentazione dell'intera industria dell'AI, complice la relazione di lunga data con Nvidia. Tra i clienti figurano Microsoft, sponsor cruciale di OpenAI, e Stability AI, startup di GenAI. Il più grande rimpianto di Venturo è quello di non aver ordinato più chip Nvidia quando poteva. "Se ne avessi avute quantità illimitate, avrei potuto venderle tutte in due settimane".

Attualmente, la richiesta di chip continua a crescere e con essa anche CoreWeaver, che si espande sia in termini spaziali- più GPU e data center sempre più numerosi (28) e grandi, come il campus di Plano, in Texas, grande quanto il più grande negozio Ikea negli Stati Uniti - che economici: grazie agli ultimi finanziamenti, la valutazione della startup è balzata a 19 miliardi di dollari.

Ma non è tutto oro quel che luccica: la frettolosità e l'ansia di efficienza operativa dell'azienda ha portato ad alcuni inconvenienti tecnici e, probabilmente, a trascurare il problema ambientale: nonostante CoreWeaver dichiari di utilizzare soltanto energia rinnovabile, l'azienda non ha ancora rilasciato nessun report sulla sostenibilità che renda pubblici i suoi sforzi per ridurre le emissioni e l'uso dell'acqua. Inoltre, per alcuni dei 550 dipendenti aziendali, la frenesia dei ritmi lavorativi si è tradotta in orari estenuanti e pressioni insostenibili, che, visto l'andamento del settore AI, non sembrano diminuire.

In ogni caso, la storia di Coreweave è quella di una startup che è arrivata in alto, volando dal sottosuolo del mining al cielo del cloud computing grazie all'ascesa dell'AI, che è soltanto appena iniziata!

Fonti: 
Wired
Capacity
 



 

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