I lavori "a prova di futuro" che l'AI non potrà mai sostituire
Quali sono i lavori più difficili da sostituire per l'AI?
La scorsa settimana abbiamo esplorato i possibili lavori del futuro, cercando di immaginare quali nuovi ruoli e mansioni potrebbero essere introdotti dall'AI. Oggi invece approfondiremo un altro tipo di lavori, quelli a prova di futuro: i ruoli, cioè, più resistenti all'ondata di automazione dell'Intelligenza Artificiale e del Machine Learning. Un recente studio condotto dall'US Career Institute ha identificato i lavori con il minor rischio di essere sostituiti da parte di AI e robot.
La classifica, in particolare, include 65 lavori, tutti aventi lo 0% di probabilità di essere automatizzati, calcolata sulla base delle competenze, conoscenze, abilità e attività richieste dalla professione. Ecco le prime dieci posizioni in classifica (per crescita stimata e stipendio medio):
Ecco la classifica in italiano:
Analizzando la classifica, emergono alcune tendenze significative. Innanzitutto occorre rilevare la predominanza del settore sanitario (6 posizioni su 10, senza considerare i docenti di infermieristica, i preparatori atletici e gli allenatori). Successivamente, si può notare l'importanza della specializzazione avanzata e delle competenze interpersonali. Si tratta, infatti, di lavori che combinano competenze tecniche specifiche, soft skills avanzate, empatia, intelligenza emotiva, creatività e pensiero critico, necessario nelle situazioni complesse e imprevedibili. Al centro di ognuna di queste professioni vi è la necessità di instaurare relazioni umane significative e personalizzate e di sapersi adattare ed aggiornare continuamente. Queste qualità, decisamente umane, rappresentano ancora una sfida per l'AI, e rendono queste professioni "a prova di futuro", immuni all'automazione della robotica.
Il resto della classifica
Osservando anche il resto della classifica, le tendenze appena rilevate sembrano essere confermate, soprattutto la predominanza degli operatori sanitari di ogni tipo (dentisti, chirurghi, ortopedici, neurologi, dermatologi). Rimane anche l'importanza delle relazioni umane, del pensiero creativo (oltre ai coreografi in seconda posizione, figurano insegnanti d'arte, di musica, di teatro, interior designers) e della specializzazione (ingegneri, architetti e professionisti altamente specializzati, oltre che docenti universitari, scienziati e ricercatori). Si noti anche la presenza di professioni preposte alla sicurezza (pompieri, vigili del fuoco, guardia forestale, security manager).
Fonte: US Career Institute