Apple Intelligence: la mosca bianca dell'AI
Com'è noto, Apple ha fatto il suo ingresso ufficiale nel mondo dell'Intelligenza Artificiale (generativa) con l'annuncio di "Apple Intelligence" al WWDC di giugno (2024). Prima del lancio ufficiale, previsto per ottobre, facciamo un breve riepilogo delle novità in arrivo e dell'originale rapporto tra Apple e l'AI.
Il lungo percorso di Apple verso l'AI
Apple non è certa nuova al mondo dell'intelligenza artificiale. Per anni, l'azienda ha integrato funzionalità di machine learning nei suoi dispositivi, senza però utilizzare esplicitamente il termine "AI". Siri, l'assistente vocale lanciato nel 2011, è stato infatti uno dei primi passi di Apple in questo campo, seguito da numerose altre funzionalità "intelligenti" integrate in iOS, macOS e nei vari dispositivi Apple.
Tuttavia, mentre i concorrenti si sono buttati a capofitto sull'AI generativa in concomitanza della "svolta" di Chat GPT del novembre 2022, Apple ha mantenuto un approccio più cauto, concentrandosi sull'ottimizzazione on-device e sulla privacy degli utenti. Questa prudenza è stata evidente per anni, con Apple che rimaneva in silenzio mentre altre aziende parlavano apertamente dei loro sforzi nel campo dell'AI.
Il silenzio di Apple sull'AI
In un articolo su Wired, Steven Levi ha rivelato che circa otto anni fa, in un incontro privato, i dirigenti di Apple, tra cui l'Head of Software Craig Federighi, cercarono di smentire l'impressione che l'azienda fosse in ritardo nel campo dell'AI: Apple era in realtà un leader nell'AI da anni, ma semplicemente non lo stava sbandierando. L'apprendimento automatico avanzato era già presente in molti prodotti dell'azienda, e promettevano ulteriori progressi, inclusi miglioramenti a Siri.
In quell'occasione, quando il giornalista chiese quante persone lavorassero sull'AI ad Apple, la risposta di Federighi fu semplicemente: "Molte". I dirigenti sottolinearono anche che, nonostante riconoscessero il potenziale trasformativo della tecnologia, Apple non era interessata agli aspetti più appariscenti dell'AI, come la ricerca della superintelligenza.
Un anno dopo quell'incontro, l'innovazione dei transformer ha generato una nuova ondata di software intelligenti, ribattezzati AI generativa, che avrebbero poi alimentato l'innovativo ChatGPT di OpenAI. Mentre i rivali si muovevano rapidamente per abbracciare questa nuova tendenza, Apple continuava a rimanere in silenzio.
Molti dei migliori scienziati di AI in Apple erano al lavoro su altri progetti, come le auto a guida autonoma o il costoso visore per la realtà mista Vision Pro. Nell'ultimo anno circa, Apple ha richiamato i suoi talenti da questi progetti (l'Apple Car è stata addirittura abbandonata) per elaborare finalmente una propria strategia sull'intelligenza artificiale.
Apple Intelligence e l'era dell'AI
Finalmente, al WWDC 2024, Apple ha svelato le sue carte. Con "Apple Intelligence" - nome volutamente diverso rispetto alla tecnologia del momento - l'azienda di Cupertino ha voluto dire al mondo "ci siamo anche noi". In pieno stile Apple. Tra le novità annunciate per iOS 18, iPadOS 18 e macOS Sequoia - e previste per l'autunno 2024 - troviamo:
- SuperSiri: L'annuncio più interessante riguarda il futuro di Siri, che avrà una una nuova interfaccia visiva (effetti luminosi attorno ai bordi dello schermo). Apple ha promesso che nel 2025 Siri non solo sarà in grado di conversare meglio, ma diventerà anche un assistente personale estremamente potente, capace di portare a termine richieste complesse che coinvolgono più app, esattamente come era stata pensata originariamente, nel 2011.
- Genmoji: generazione di emoji personalizzate.
- Image Playground: un'app per la generazione di immagini tramite AI.
- Integrazione con ChatGPT di OpenAI.
- Miglioramenti all'app Foto con nuove capacità di ricerca e modifica con comandi in linguaggio naturale.
- Miglioramenti nella comprensione del linguaggio naturale.
- Funzionalità di scrittura assistita in varie app.
- Trascrizione automatica delle registrazioni vocali nell'app Note.
Conferma delle specifiche hardware e supporto linguistico
Nel frattempo, Apple ha confermato che tutti i modelli di iPhone 16, dal base al Pro Max, avrebbero avuto 8GB di RAM, un aumento necessario per supportare le funzionalità di Apple Intelligence; e ha annunciato che Apple Intelligence sarebbe stato inizialmente disponibile in inglese (USA) a ottobre, con piani di espansione ad altre lingue:
- Dicembre 2024: inglese (UK), Canada, Australia, Nuova Zelanda e Sudafrica
- 2025: supporto per tedesco, italiano, coreano, portoghese, vietnamita, cinese, francese, giapponese, spagnolo, e inglese per India e Singapore
Rilascio delle beta pubbliche
Successivamente, a settembre, Apple ha reso disponibili le beta pubbliche di iOS 18.1, iPadOS 18.1 e macOS Sequoia 15.1, includendo alcune funzionalità di Apple Intelligence descritte sopra.
Ottobre 2024 (previsto): Lancio ufficiale Apple prevede di rilasciare le versioni finali di iOS 18.1, iPadOS 18.1 e macOS Sequoia 15.1 ad ottobre, con le funzionalità complete di Apple Intelligence.
La privacy al centro
Ciò che distingue l'approccio di Apple all'AI è indubbiamente l'enfasi sulla privacy. Bernard Marr - esperto di AI - non a caso ha scritto che Apple sta "impostando un nuovo gold standard per la privacy nell'AI" con caratteristiche chiave come:
Elaborazione on-device: La maggior parte delle operazioni AI avverrà direttamente sul dispositivo dell'utente.
Private Cloud Compute: Per operazioni più complesse, Apple utilizzerà propri server basati su Apple Silicon.
Trasparenza: Apple renderà e disponibile il codice che gira sui suoi server per l'ispezione da parte di esperti indipendenti.
Controllo dell'utente: Gli utenti avranno sempre il controllo su quali dati vengono utilizzati e quando.
Apple ha sottolineato che utilizzerà investigatori esterni per verificare che i dati siano effettivamente sicuri. Federighi ha parlato di "un'intelligenza che ti capisce", riferendosi al fatto che l'AI di Apple potrà utilizzare le informazioni personali presenti sui dispositivi degli utenti per fornire risultati pertinenti, mantenendo i dettagli a bordo dei device e proteggendo così la privacy.
L'ingresso di Apple nel mondo dell'AI consumer con un approccio focalizzato sulla privacy potrebbe avere un impatto significativo sull'intero settore. Apple sta "recuperando terreno con praticamente tutte le funzionalità di base che Google, Microsoft e altri hanno lanciato nell'ultimo anno".
Conclusioni
Con Apple Intelligence, Apple dimostra che è possibile integrare potenti funzionalità AI mantenendo un forte focus sulla privacy degli utenti. Questo approccio potrebbe non solo influenzare il modo in cui gli utenti interagiscono con la tecnologia, ma anche spingere l'intera industria verso standard più elevati di protezione dei dati.
Fonti:
Reuters
The Verge
The Verge
Wired
Forbes